“… Io stesso non ho alcuna razza; mio padre è di origine albanese, la famiglia scappò dall’Epiro durante la guerra del 1821, ma si italianizzò rapidamente. Tuttavia la mia cultura è italiana, fondamentalmente questo è il mio mondo;… L’essere io oriundo albanese non fu messo in giuoco, perché anche Crispi era albanese, educato in un collegio albanese”.
È quanto scriveva Antonio Gramsci nelle sue lettere dal carcere. È universalmente noto che Gramsci nacque ad Ales in Sardegna, il 22 gennaio nel 1891. Suo padre Francesco si era trasferito in Sardegna dal 1881, per impiegarsi nell’Ufficio del Registro di Ghilarza, e qui aveva sposato Giuseppina Marcias. Successivamente si trasferì ad Ales, e con esso la famiglia Gramsci. Ed è appunto ad Ales, come abbiamo detto, che nacque Antonio. Non può ignorarsi che già nel ‘700 documenti di archivio attestano che un lontano progenitore, Gennaro Gramsci, vivesse a Plataci, in Calabria, nel distretto di Castrovillari, e che la famiglia continuasse a risiedere in quell’area, fino al trasferimento in Sardegna.
Ma è altresì indubbio che l’origine di Antonio Gramsci fosse anche albanese, di una cittadina chiamata Gramsh. La città, una volta capitale di un principato autonomo, è stata identificata dagli storici come il luogo d’origine del progenitore di Antonio Gramsci, che da lì sarebbe emigrato verso la Calabria nel ‘500, in seguito all’invasione turca e per sottrarsi ad essa.
Io ho voluto ripercorrere quelle orme, a ritroso. È stato un viaggio sulle tracce delle parte albanese delle origini di Antonio Gramsci. Ho avuto un incontro cordiale e appassionato con il Presidente della Repubblica di Albania, Ilir Meta. Ma non solo: ho preso parte a un appuntamento sul percorso di ingresso dell’Albania in Europa, a cui ha partecipato anche l’Ambasciatore italiano Alberto Cutillo. L’incontro è stato organizzato dalla ong GUS Albania e ha visto una significativa partecipazione di professori, giornalisti, politici, oltre a molti studenti. E poi l’arrivo nella città di Gramsh, con la sindaca filosofa Luljeta Dollani, il sindaco di Ghilarza Alessandro Defrassu, il rappresentante di Ales, il comune che ha dato i natali ad Antonio Gramsci, Luigi Manias e il senatore Roberto Rampi. Anche qui la ong GUS Albania e l’associazione Pal Engjell hanno lavorato in rete per rendere possibile il viaggio e l’incontro. Non un viaggio di nostalgia ma molti spunti per un lavoro sul futuro che coinvolgerà docenti, artisti, studenti per rafforzare la conoscenza di Gramsci e l’amicizia Italo Albanese.